venerdì 23 dicembre 2011

Quali non leggere


Un lettore di professione é in primo luogo chi sa quali libri non leggere.
Giorgio Manganelli


Per questo spero sempre di non vendere, non me ne vogliano i suoi devoti fan, i libri di Fabio Volo o suoi esimi colleghi.

Per bambini?

C: "Buongiorno, cerco un romanzetto per un ragazzino di 11 anni che tratti questo argomento. Premetto che non ama molto leggere."
I: "Il più bello che ho penso sia questo..." [Battello a Vapore, serie rossa 12 + ma abbastanza semplice.]
C: "Ma le pare? Quella serie è per bambini piccoli! Non vorrei mica offenderlo!"

giovedì 22 dicembre 2011

Pacchetto regalo 2

I: "Vorrebbe un pacchetto?"
C: "Non lo so... qualcosa così, un po' di carta... "
I: "Ehm... è un regalo?"
C: "Sì."
I: "Le faccio un pacchetto?"
C: "Beh ma non ci spenderei..."
I: "Lo faccio gratis, in effetti."
C: "E se vi porto un paio di pensierini che ho preso..."
I: "Beh, per farle tutti i pacchetti di Natale, di regali comprati altrove, le chiederei cortesemente di pagarmi la carta."


I: "Le faccio un pacchettino?"
C: "Preferirei che me lo incartasse."
I: "Quello che intendevo..."
C: "La ringrazierei."
I: "Si tratta di un regalo di Natale?"
C: "Perché? Non lo so..."
I: [Non voglio farmi i fatti vostri, giuro!] "Per la scelta della carta."
C: "Faccia un pacco invernale."
I: "Sì." [Inizio a prendere bene le misure per tagliare la carta, con fiocchi di neve argentati]
C: "Secondo me dovrebbe lasciarla più abbondante." 
I: [Secondo me, faccio io quindi scelgo io.] "Si fidi che verrà bene."
C: [Allunga le mani per tenere ferma la carta.] "Se gradisce la aiuto io."
I: "No. Non si preoccupi, faccio da sola."
[Ha passato il tempo a fissarmi tipo avvoltoio muovendo con agitazione le mani per poi concludere in bellezza.]
C: "Certo che non fanno più la carta natalizia di un tempo."

martedì 20 dicembre 2011

Archeologi

[ Ora di chiusura.]
C: "Vorrei una cartellina rigida."
I: "Di quale spessore la cercava? Così oppure così?"
C: "Non troppo spessa, come quella ma non spessa." [Indica una cartellina con il dorso da 4 cm]
I: "Più fine? Tipo questa?"
C: "No questa è troppo piccola. la volevo come quella." [Indica quella di prima.]
I: "Allora.... vuole quella lì?"
C: "Sì." [Ah] " Avete anche quel materiale per archeologi?"
I: "Quale esattamente?"
C: [Tono di chi ripete che l'acqua è bagnata.] "Il materiale per gli archeologi."
I: "Temo di no."
C: "E dove li trovo?"
I: "Ehm... provi in ferramenta qui vicino." [ Scaricabarile. Sì.]

Buon senso

Entra una signora e subito nota il libro "L'insegnamento originario del Buddah" ed inizia a borbottare, alzando sempre più la voce.
<< Che roba! Ma che roba! Vorrei davvero sapere con che coraggio... Non c'è più buon senso. >>
Poi si accorge del mio sguardo basito e soggiunge
<< Certo che ognuno è proprio libro di scrivere quel che vuole, eh. >>

Un'altra mi chiede un libro per un ragazzino e si trova incuriosita da una copertina...
I: "Questo libro, [sorrido] racconta di un ragazzino che scende all'inferno e..."
C: "Non penso sia un tema adeguato."
I: "Inizia con mi trovai in una selva oscura e..."
C: "Le assicuro che il satanismo non è apprezzato in quella famiglia."
I: "Non mi avevano detto che la Divina Commedia fosse satanista, né tanto meno la versione adattata per bambini."

mercoledì 14 dicembre 2011

I speck inglish


Madre: "Vorrei un piùsci-ap... come si dice... push-up!" [Libro pop up]

Figlia: "Mi serve per scuola il libro Grammà Navigato!" [Grammar Navigator]


Piove.

Non c'entra affatto con la libreria, ma la tenerezza di questa bambinetta - B- che parla con suo Papà - P- mi ha quasi commossa.

B: "Papà, perché il cielo sta piangendo?"
P: "Piove, perché così bagna la Terra."
B: "Ma è triste?" [Profondamente dispiaciuta]
P: "No, perché così fa crescere l'erba, gli alberi e fiori!"
B: "E poi va anche dai pesciolini?"
P: "Esattamente, i pesci hanno bisogno dell'acqua..."
B: "Se no muoiono?"
P: "Ehm... sì..." [Pallore di chi non ha nessuna intenzione di affrontare il discorso morte con sua figlia durante una tranquilla passeggiata.]
B: "E dove vanno?"
P: "Quando muoiono vanno in cielo..." [ Sembrava assolutamente impreparato a certe domande, come ovvio.]
B: [Corruga le sopracciglia.] "E come fanno ad arrivare in cielo dal mare?"
P: "Gli spuntano delle piccole ali, come quelle degli angioletti..."
B: [Sempre più scettica] "Io non gliele ho mai viste. Dove ce le hanno queste ali?"
P: "Sulla schiena, sono piccole piccole e spuntano solo quando stanno per andare in cielo."
B: "Anche a me spunteranno le ali?" [Occhi sognanti di chi non vede l'ora.]
P: "Sì ma prima dovrai diventare grande come la mamma, poi vecchia come la nonna..."
B: "Aspetterò." [Poi ha iniziato a saltare nelle pozzanghere, soddisfatta.]

Fogli.

C [ragazzino di terza media]: "Vorrei dei fogli."
I: "Come?"
C: "Grandi... come un foglio."
I: "A4? Come un quaderno?"
C: "Sì grazie."
I: "Bianchi?"
C: "No, per scrivere."
I: "Bene, come li vuoi?"
C: "A quadretti."
I: "Perfetto... ma vuoi fogli protocollo, fogli a buchi per il quaderno ad anelli, tipo quablock o cosa?"
C: "Con i buchi."
I: "Quadretti piccoli?"
C: "Sì grazie."
I: "Questi?" [Prendo i quadretti da 4 mm]
C: "No, un po' più grandi."
I: "..." [Prendo i 5 mm]
C: "Però senza margine, per favore."
I: "..."
C: "Ma quanto costano rinforzati?" [gli dico il prezzo.] "Ne prendo anche un pacchetto a righe."
I: "Righe normali delle medie, con margine rinforzato?"
C: "Sì."
[Potevamo metterci più tempo di così a prendere due pacchettini di fogli?]

Due pacchi così

C: "Ha del filo?"
I: "No." [Un'altra?]
C: "Ma lo vedo da qui! Guardi!" [Indica il nastro da pacchi. Errore mio.]
I: "Certo, in vendita ho queste fascette con 3 metri di nastro colorato."
C: "Ma io devo fare dei regali grossi."
I: "Ne può prendere più di una... sono comunque 3 metri."
C: "Davvero, devo fare due pacchetti così! [Indica un quadrato di 30 cm] No grazie."
[Se ne andò.]


Otto anni, un libro pop up

C: "Vorrei un libro per una ragazzina di otto anni, potrebbe gentilmente consigliarmi qualcosa?"
I: "Certamente, mi segua..."
C: "No guardi, lì ho visto che avete libri troppo complessi. [Battello a vapore? Serie azzurra/bianca? Complessi?] Vorrei qualcosa di più interattivo."
I: "..." [riflessione.]
C: "Ad esempio, l'hanno scorso le ho regalato un libro che si aprivano tutte le immagini in fuori."
I: "Pop up?"
C: "Esatto! Le è piaciuto tanto!" [Il mio sguardo si posa malinconico sui libri pop up] "Quello sulla fattoria! Mi sembra bellissimo, come anche quello intitolato Pimpa!"
I: "In realtà questo della fattoria è consigliato sui 3-4 anni, non c'è niente di scritto, le immagini stilizzate, le pagine carton..." [mi interrompe pure.]
C: "LI PRENDO!"
I: "Le faccio due pacchetti. Nel caso, se volesse o li avesse già, glieli cambio eh."


lunedì 12 dicembre 2011

Appassionato di Fantasy

Lo scorso Natale una Signora acquista "La lunga vita di Marianna Ucria" e mi chiede un pacchetto regalo. Cercando di non dirle che è uno dei libri che ho apprezzato meno in vita mia sorrido e servo, poi la ex-titolare mi chiede cos'ha preso la Dottoressa.
"Sai, suo figlio ha 13 anni ed è appassionato di Fantasy."
I: "Non ha preso un fantasy."
"Lo so, l'anno scorso l'altra titolare l'ha fatta uscire con un altro romanzo storico strappalacrime. Poveraccio."
[Certe cose, ditemele prima.]

Compleanno:
C: "Vorrei un libro per mio figlio, magari qualcosa di divertente."
I: "Guardo subito."
[ La sezione Fantasy è malauguratamente confinata lontano dal bancone.]
C: "Che bel libro di barzellette." [Non ci provare. Sono per bambini piccoli.]
I: "Questo non potrebbe piacergli?"
[Visto che è tornata a chiederne un altro dello stesso autore, credo di aver scovato un fan di Terry Pratchett.]

Natale:
C: "Vorrei un libro per mio figlio, mi potrebbe gentilmente consigliare lei qualcosa di adeguato?"
I: "..." [Lentamente la trascino verso la sezione Fantasy.]
C: "Sa, non è che legga moltissimo... ma quando trova un libro che gli piace lo finisce subito...Questo qui, mi sembra bellissimo!"
[Chi le ha fatto vedere quello? Chi glielo ha dato?]
I: "Indubbiamente è molto bello, ma racconta le difficoltà di una ragazza madre in un villaggio qui vicino nei primi anni del Novecento..." [Mi fissa con gli occhi di chi è convinto di aver trovato il miglior regalo di sempre.] "Non so... dice che a suo figlio interessa il tema? Ragazza incinta, parto, pettegolezzi...."
C: "Forse no, ma sembra un bel libro."
I: "Per caso ha già letto l'ultimo libro di Paolini? " [Ammetto di incartarmi sempre sul titolo.]
C: "Ne ha uno uguale, ma la copertina è rossa. Gli è piaciuto moltissimo ma lo ha già letto due volte."
I: "Si tratta del volume precedente: questa è la fine della storia."
[ Alla fine li ha comprati entrambi. Spero di aver fatto un'opera buona.]

Per la nonna...

A volte, i nonni, mi mettono in crisi...

C: "Vorrei un libro per una signora un po' anziana, cosa mi consigli?"
[ Mi ricordo mia nonna che leggeva solo il quotidiano locale e giornalacci tipo Intimità. Tremo. ]
I: "Potrei consigliarle un bel romanzo..."
C: "Ma no, non legge quasi più. Pensavo che qui avevate qualcosa di semplice, di quelli con poche righe e bei disegni..."
I: "Certamente li abbiamo, ma sono per bambini..."
C: "Me ne vuole consigliare uno o no?"
[ Inizio a tirar fuori un po' di tutto.]
C: "Ma così si offende, mica possiamo darle un libro per bambini."
I: "..."
Marito della Cliente: "Guarda qui."
C: "Questo andrà bene, per fortuna che sei venuto tu."
[ E se ne vanno con un libro di animali che gli avevo mostrato io cinque minuti prima.]

Lo volevo bianco

C: "Avete biglietti d'auguri?"
I: "Sono tutti lì, nell'espositore, e qui sul bancone ho questi chiudi pacco di stoffa e questi mini-popup."
C: "Non ne avete di bianchi?"
I: "Completamente bianchi?"
C: "..."
I: "Ho questi, con la bustina..." [ mostro le diverse misure ]
C: "Non così, è per un compleanno."
I: "Allora questi..." [prendo dall'espositore quelli meno disegnati.]
C: "..."
I: "Beh, o quelli che le ho mostrato, completamente bianchi, o questi con piccoli disegni e/o la scritta Buon Compleanno."
C: "Io li volevo bianchi, mi spiace."
[ E se ne va. ]


lunedì 5 dicembre 2011

Oltre i miei limiti...

C: "Salve! Ha del filo per cucire?"
I: "No, è una libreria... provi in merceria o dalla sarta qui vicino."
C: "Possibile che non si trova del filo?"
I: "Se non va nei negozi sbagliati , vede che poi lo trova."
C: "Ma quanto è lontana?"
I: "Qui attaccata, dopo la piazzetta."
C: "Non è mica normale che non avete del filo..."
I: "SIGNORA, è una LI-BRE-RI-A, qui vendo libri! Mi dica un po' cosa c'entra il filo per ricamare!?"
C: "Per cucire, non ricamare."
[E dopo il mio delicato sguardo da "potessi ti fulminerei qui e subito" è sparita].



Libro o Trattoria?

[Accanto al negozio c'è una piccola Trattoria.]


[Turisti comprano un libro di escursioni.]
C: "Signora, ho visto che qui vicino c'è un ristorante. Come si mangia?"
I: "Ehm... sì, si mangia molto bene."
C: "Ma è proprio una trattoria?"
I: "Credo di sì, effettivamente si chiama Trattoria."
C: "Ah, lei non è che ne conosce una non troppo.... trattoria?"

C: "Qui fuori si sente un buon profumo."
I: "Sì, viene dalla trattoria qui a fianco." [Il mio stomaco odia quando alle 11.30 inizia a sentire odore di ottimo ragù fatto in casa.]
C: "Quando costa mangiare lì?"
[Ma entra e chiedi a loro.]


Il migliore:


C: "Vorrei il libro di Cesare e Lucia. Quello commentato."
I: "Autore?"
C: "Ma come... quello per la scuola! Non mi dica che non lo tenete, lo leggono in tutte le scuole, in seconda!"
I: "Cesare e Lucia?"
C: "Sì, quello del Manzoni."
[Inizio a ridere, questa volta proprio non riesco a trattenermi. Cesare e Lucia è il nome della trattoria qui accanto.]

Fuori dal mio negozio.

C: "Vorrei uno di quei libri che si aprono grandi."
I: [ WTF?] "...un pop-up per caso?"
C: "Sì, ho il nipotino di cinque anni che ci piacciono molto."
I: "Ecco qui, questo è sulla fattoria..."
C: "Troppo piccolo."
I: "Questo è l'ultimo di Pimpa."
C: "Troppo caro!"
I: "Qui ci sono gli animali e..."
C: "No, uno così ce l'ha già."
I: "Ho anche questo con i pinguini, si muovono tirando le estremità con le freccine ed insegna anche i colori, le forme ed i numeri."
C: "Guardi che per quelle cose tiene già il computer."
[Get out.]


C: "Vorrei un libro per mia figlia..."
I: "Una novità o magari un bel classico?"
C: "Abbiamo già molti classici, ci piace leggere.." [Due minuti] "E questo che cos'è? Piccole donne, è appena uscito vero?"
[Ti odio ma non te lo posso dire.]

C: "Non è possibile spendere così tanto per dei libri!" [ 10 € ]

C: "La maestra ti fa già leggere abbastanza, non ti comprerò altri libri. [escono] Allora, gelato e cinema?" [E il bambino voleva leggere.]

sabato 3 dicembre 2011

Chi rompe paga, ma i cocci sono miei.

[Decide di comprare un libro pop-up, lo da in mano al figlio mentre paga, ho già fatto lo scontrino e il bambino lo apre fino a far combaciare la copertina e il retro, rompendo ovviamente una delle pagine aperte.]
C: "Si è rotto, io ne prenderei un altro."
I:  "Intanto mi paghi questo"
C: "Ma mica lo compro, è rotto."

[Posa la borsa sul bancone, riprendendola fa cadere un libro. Sguardo di disapprovazione verso di me.]
C: "Guardi che le è caduto un libro."

[Tira fuori dalla borsa un bianchetto a nastro]
C: Me lo può cambiare? E' rotto.
I: Mi dispiace se era difettoso glielo cambio sicuramente... No ma guardi, ne ha già usato molto, e qui è strappato proprio il nastro del bianchetto...
C: Per questo non funziona? Beh, me lo cambia con uno intero?
I: Guardi che lo avremmo notato, se fosse stato rotto quando gliel'ho venduto...
C: Non sapevo che non dovevo tagliarlo. Era trasparente, pesavo di doverlo togliere... Non me lo cambia quindi?

[Penna ricaricabile e cancellabile con la gomma.]
C: "Guardi, l'ho comprata tre giorni fa e già non scrive più."
I: "Si vede che il bambino l'ha già consumata, non durano moltissimo queste cartucce..."
C: "Non si riprende quella difettosa?"
I: "L'ha usata per tre giorni..."
C: "Mi ha dato una penna già scaricata, usata."
I: "Le posso giurare che io non uso quelle penne, era nuova, integra come le altre due che ha nel pacchetto." [Infernali penne cancellabili, no, non le uso e comunque non le venderei mai usate.]

[Mi chiede un bianchetto, sceglie, tira fuori dei fogli dalla borsa e cancella una riga.]
C: "Grazie, l'anestesista ha scritto una cosa che non mi piaceva."
I: "Ehm... sì... sono due euro."
C: "Cosa? No, non lo compro."
I: "Sì che lo compra, lo ha usato, io non posso venderlo." [Anche se non tutti ci credono.]
C: "Ma io non ho mica tutti quei soldi."
I: "Signora, se viene e consuma qualcosa devo chiederle di pagarmela."
C: "Guardi qui."
[ 1 € e poco in spiccioli.]

giovedì 1 dicembre 2011

Quello che le segreterie scolastiche cercano di farmi credere.

Con l'arrivo dei buoni scolastici di settembre, con l'ordine di moltissimi libri da parte delle scuole, questo novembre mi sono trovata per la primissima volta ad affrontare l'arduo momento della fatturazione diretta alle scuole.


Le superiori riescono ben presto a mandarmi fuori dai gangheri, come si suol dire.
"Signora, noi il bonifico lo abbiamo fatto due settimane fa!"
"Mi può mandare una copia del mandato di pagamento via fax?"
"Non le tengo io le copie, ma farò il possibile."
[Riaggancia, senza neanche chiedermi il numero. La richiamo il giorno dopo, stesso discorso ma mi promette di farmi mandare il fax.La richiamo due minuti dopo averlo ricevuto, lei non c'è più, aspetto un altro giorno.]
"Il problema è che avete intestato il bonifico alla gestione precedente..."
"Lei non ci ha detto che è cambiata, mica posso controllarli tutti ogni volta."
"Le ho mandato una lettera accompagnatoria specificando tutti i dati della nuova ragione sociale, sulla fattura c'era un post-it per ricordarglielo."
"Se ci fosse stato lo avrei visto... Comunque provvederò a girarle il pagamento."
[Io, ancora, aspetto.]


Le elementari però sono le migliori, abili nel confondere le idee.
Una scuola elementare di circa 200 alunni pare abbia millanta uffici sparsi per ventordici piani, indubbiamente invisibili, con una trentina di segretarie che non comunicano mai tra loro e hanno compiti altamente specifici. Ad esempio non è la stessa persona a preparare il pagamento per fatture di libri per gli alunni e fatture di libri ordinati dai professori, e ci sono due persone ancora diverse che si occupano di archiviare le suddette fatture e i rispettivi mandati di pagamento. Se ci sono delle fotocopie, è stato un misterioso collega dalle mansioni imprecisate e sistematicamente introvabile a farle sparire chissà dove. I fax, invece, sono terra di nessuno. Le bidelle sono forse le uniche a capirci qualcosa e se si vuole risolvere il mistero telefonicamente è inevitabile diventare vittima impotente di un eterno ping-pong telefonico.